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Il Contratto di locazione a

Canone Concordato

L’attestazione di rispondenza rilasciata, ex D.M. 16/1/2017, da Confabitare Napoli

Il contratto di locazione a canone concordato consente di accedere a diverse agevolazioni fiscali, tra cui la cedolare secca del 10%. Vediamo quali sono i requisiti per la stipula e come funziona.
Tra le diverse tipologie di contratto è quello a canone concordato il più conveniente dal punto di vista fiscale sia per l’inquilino che per il proprietario.
Capire come funziona, quali sono i requisiti e cosa si intende per canone concordato è fondamentale per tutti i proprietari di immobili ma anche per chi cerca casa.
Partiamo dal ricordare che ai contratti a canone concordato si applica, in specifici casi, la cedolare secca del 10%, il regime di tassazione sostitutivo Irpef che, per le altre tipologie di locazioni, è pari al 21%.
La cedolare secca è soltanto una delle agevolazioni previste. Nel caso in cui il proprietario non scegliesse di aderire al regime opzionale della cedolare secca, è prevista la riduzione del 30% della base imponibile Irpef e, in ambedue i casi, le agevolazioni fiscali riguardano anche l’IMU e la TASI.
Analizziamo quindi tutte le regole previste per i contratti di affitto a canone concordato.

Contratto di locazione a canone concordato: requisiti e come funziona

È la legge n. 431/1998 a spiegare come funziona il contratto d’affitto a canone concordato e quali sono i requisiti generali.
L’articolo 2 al comma 3 stabilisce che, in alternativa ai contratti d’affitto a formula libera, quelli a canone concordato prevedono che il costo della locazione sia fissato secondo quanto previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia e delle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.


Le tipologie contrattuali sono:


1)contratto di locazione abitativo e tra i requisiti previsti c’è anche la durata: i contratti a canone concordato prevedono la formula 3+2 (con un primo periodo che va da un minimo di 3 anni ed una proroga biennale) e, a seguito della proroga biennale, le parti possono concordare il rinnovo a nuove condizioni della locazioni ovvero la rinuncia al rinnovo del contratto comunicando la propria intenzione con lettera raccomandata da inviare all’altra parte almeno sei mesi prima della scadenza. In mancanza della comunicazione il contratto è rinnovato tacitamente alle medesime condizioni per un ulteriore biennio.
2) contratto di locazione abitativa di tipo transitorio, con esigenza motivata conforme a una delle ipotesi tassativamente indicate dalla Legge, per un periodo sino ad un massimo di 18 mesi;
3) contratto di fitto a studenti per un periodo che va da 6 mesi a 3 anni.

Cosa significa canone concordato

Tra i dubbi più frequenti per tale tipologia di contratto vi è la definizione di cosa significa la locuzione canone concordato.
Il proprietario dell’immobile non potrà scegliere liberamente il prezzo dell’affitto, ma dovrà fissarlo tenendo in considerazione un range specifico, fissato dall’accordo territoriale di riferimento per il proprio comune.
Il calcolo effettuato, che dovrà tenere in considerazione il totale della superficie calpestabile dell’immobile, così come altri elementi accessori (ad esempio la presenza del balcone, o dell’ascensore, ecc..) dovrà essere confermato da una delle associazioni rappresentative di categoria.
Per i contratti d’affitto non assistiti dalle associazioni rappresentative di categoria, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che al fine di beneficiare della agevolazioni fiscali previste, è necessario richiedere alle organizzazioni firmatarie degli accordi territoriali il rilascio di un’apposita attestazione. Tra queste, in Campania, rientra CONFABITARE NAPOLI che è firmataria degli accordi territoriali redatti ex D.M. del 16.1.2017, che sono stati depositati nel comune di Napoli ed in tutti gli altri 92 comuni della provincia di Napoli.
Tale documento serve per certificare che il contenuto del contratto è conforme a quanto previsto dall’accordo territoriale e che quindi rispetta i requisiti previsti per l’applicazione delle agevolazioni fiscali previste e, ripetendoci, dev’essere obbligatoriamente presentato all’Agenzia delle Entrate all’atto della registrazione del contratto di locazione al fine di far scattare tutti i benefici fiscali previsti per il locatore ed il conduttore.

Il servizio di CONFABITARE Napoli di rilascio di attestazione di rispondenza, ex D.M. 16.1.2017

L’associazione CONFABITARE Napoli è abilitata al rilascio dell’indicata attestazione di rispondenza ex D.M. 16.1.2017, in quanto, come detto, firmataria degli Accordi Territoriali per il comune di Napoli e per tutti i comuni della provincia di Napoli.
Al fine di ottenere il rilascio di detta attestazione di rispondenza, è necessario che il richiedente consegni:

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1)qualora non richieda anche la redazione, bozza del contratto di contratto di locazione a canone concordato conforme al modello ministeriale e copia dei documenti d’identità e dei codici fiscali delle parti stipulanti, in corso di validità;

2)l’allegato H dell’Accordo Territoriale (SCHEDA RIEPILOGATIVA DEL CANONE CONCORDATO) compilato e sottoscritto (vedi allegato in formato PDF oppure in formato Word);

3) copia di visura catastale aggiornata dell’immobile;

4) copia di planimetria catastale aggiornata dell’immobile;  

5) copia di A.P.E. (Attestato di prestazione energetica) dell’immobile, in corso di validità.
CONFABITARE Napoli rilascerà l’attestazione di rispondenza, ex D.M. 16.1.2017, entro un massimo di tre giorni dalla ricezione di tutta la documentazione richiesta che sia pervenuta integralmente.

Scopri a quali agevolazioni hai diritto scegliendo il contratto di locazione a canone concordato con Confabitare Napoli

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